Pratica
di Jor Choe come raccolta di meriti
Gedun Tharchin
La pratica di Jor Choe è sempre buona
per l’accumulazione dei meriti la quale è essenziale per la
pratica del Dharma e per i nostri valori spirituali. L’accumulazione
dei meriti avviene attraverso la presa di rifugio nei Tre Gioielli,
la generazione della Bodhicitta, la preghiera dei Sette Rami,
l’offerta del Mandala, la pratica del Lam Rim, il mantra di Buddha
Shakyamuni e la preghiera finale mediante la quale i meriti vengono
dedicati; questi sono tutti fattori che rendono piena di significato
la nostra pratica. Ogni volta che ci troviamo ad affrontare guai,
difficoltà, problemi, possiamo superarli attraverso l’accumulazione
di meriti; per far questo è bene seguire una pratica regolare che
comprenda l’offerta del Mandala, ciotole d’acqua, una buona
preparazione dell’altare…tutti buoni fattori per accumulare
meriti. Naturalmente anche dare aiuto ai bisognosi che è una cosa
piuttosto difficile da giudicare in occidente poiché qui i
mendicanti sembrano dei professionisti. E’ quindi difficile capire
chi abbia realmente bisogno e chi no, ma in ogni caso se nostra
intenzione nel donare è buona, l’azione vale lo stesso.
L’accumulazione dei meriti è come un
investimento in banca: più se ne accumulano e più matureranno gli
interessi e quindi si moltiplicheranno. E’ molto importante
accumulare meriti; i miei genitori, ogni giorno, fanno un offerta che
può essere incenso, ciotole d’acqua, lampade al burro,
candele…purtroppo si usano gli incensi solo per aromatizzare
l’atmosfera in casa, ma non come reale offerta per il Buddha,
Dharma, Sangha. Comunque fare delle offerte è una cosa che torna
sempre in modo benefico: quando si fanno le offerte a casa è
necessario avere una mente tranquilla e serena; le statue non ne
avrebbero in realtà bisogno, ma tutto questo fa bene a noi donandoci
serenità mentale ed un’occasione per praticare la rinuncia.
L’estate scorsa sono stato in Puglia
dove, in una chiesa a forma di trullo, c’erano delle candele votive
elettriche che si accendevano inserendo una moneta di qualsiasi
valore…è stato molto piacevole! Una candela viene sempre accesa
per rischiarare qualcosa; ci sono molti esseri che noi non vediamo,
quindi non possiamo sapere a chi stiamo facendo luce, ma c’è
sempre qualcuno che ne ha bisogno, ed anche quando accendiamo
dell’incenso ci sono degli spiriti, esseri viventi, che si nutrono
di questo odore e la nostra offerta è un esempio di grande
generosità, ma dipende sempre dalla nostra intenzione.
Ci sono quindi tanti modi per poter
accumulare meriti, molte Puja si basano sulla musica, molti rituali,
che riguardano divinità come dei protettori, durano giorni. E’
importante capire come possa avvenire l’accumulazione dei meriti
perché tante volte non riusciamo a praticare il Dharma, a meditare,
proprio perché, in realtà, manchiamo dell’accumulazione dei
meriti. La felicità mentale è la maggiore ricchezza che deriva dall'accumulazione dei meriti. Nella società moderna si stanno
sviluppando talmente gli ambiti scientifici e tecnologici al punto
che rischiamo di trascurare la spiritualità…se stanno veramente
così le cose. La nostra mente è troppo attratta e distratta da
tutte queste cose tecnologiche e scientifiche e la nostra vita ne è
influenzata, per cui a volte c’è una grande difficoltà ad avere
un attimo d’incontro con il cammino spirituale.
Domanda:
Le dieci Azioni Virtuose fanno parte
dell’accumulazione dei meriti?
Risposta:
Si. Ovviamente non le azioni in se, ma
la loro pratica! Le dieci Azioni Virtuose sono quelle che si
esprimono attraverso le tre porte che sono: le azioni compiute con il
corpo, con la parola e con la mente; sono molto simili ai dieci
comandamenti. Le azioni del corpo a loro volta sono tre: la prima è
difendi la vita (che è simile al non uccidere); la seconda: prendi
solo ciò che ti è dato; la terza: abbi rapporti sani con gli altri.
Poi esistono le quattro azioni della parola: dire la verità, parlare
con parole dolci, parlare con parole che uniscano e dire cose utili o
non parlare a vanvera. Le tre azioni della mente sono: Compassione,
Amore e Saggezza. Quindi mettere in pratica tutto questo è una
grande accumulazione di meriti.
Domanda:
La meditazione è un’azione virtuosa
o neutra?
Risposta:
Dipende da come definisci la
meditazione.
Domanda:
Quindi se la meditazione è per mandare
buona energia agli altri può essere considerata virtuosa, se è
soltanto per calmare la mente allora è neutra?
Risposta:
Dipende dall’intenzione: se si vuole
calmare la mente per il beneficio degli altri, allora la meditazione
è un’azione virtuosa. Anche quando si dorme, se si dedica il
proprio sonno agli altri, questo diventa un’azione virtuosa, e così
per tutte le cose della vita, ossia tutto ciò che è necessario per
sopravvivere se viene dedicato a beneficio di tutti gli esseri
senzienti, questo darà un valore virtuoso a tutta la vita.
Spieghiamo ora la differenza tra i cinque precetti e le dieci azioni
virtuose. I cinque precetti sono dei voti, mentre
le dieci azioni virtuose sono da considerarsi naturalmente tali, ma
se vengono trasformate in precetti, ossia c’è l’impegno di
mantenerle, allora assumono le negazioni che tutti conosciamo come
“non rubare”, “non dire falsa testimonianza” ecc. Per cui
quando si ruba ci sono due azioni negative che si compiono
simultaneamente poiché non soltanto si va contro un’azione azione
virtuosa naturale, che è quella di prendere soltanto ciò che ci è
dato, ma si infrange il voto di mantenere il precetto che è il non
rubare. Quindi le dieci azioni virtuose sono qualcosa che appartiene
e riguarda ognuno di noi, in quanto sono azioni naturali e non
occorre prendersi nessun impegno, mentre i cinque precetti sono
qualcosa che determinate persone in determinate circostanze si
impegnano a mantenere.
Domanda:
Ma allora che vantaggio c’è nel
prendere i precetti?
Risposta:
Nella pratica del precetto c’è
un’enfatizzazione, ossia se una persona decide di impegnarsi nel
precetto, ci sarà un potenziamento della pratica la quale avrà
maggior valore. Chiaramente praticando il precetto si
accumulano molti più meriti perché da una parte c’è il normale
merito che viene dal compiere un’azione virtuosa e dall'altra il
merito di mantenere il precetto in cui ci si è impegnati. Tra i
cinque precetti figura quello di non assumere sostanze intossicanti,
cosa che ai tempi in cui fu composto, era riferito all'alcol ma
oggi, in Italia, è del tutto naturale bere, ad esempio, un bicchiere
di vino ai pasti e questo non costituisce un’azione negativa,
mentre se si uccide una persona c’è ovviamente un’azione
negativa.
A causa di un’insoddisfazione di base
si cerca conforto nelle sostanze intossicanti che rendono la persona
fuori controllo e la mettono in condizione di commettere determinate
azioni. Una persona può creare da solo delle azioni virtuose in
quanto queste hanno una base naturale, mentre i precetti sono
qualcosa a cui ci si deve conformare, quindi sono azioni che si
devono evitare. Ad esempio il senso di guida: in Italia si guida a
destra, mentre in Inghilterra a sinistra; ovviamente guidare a
sinistra in Italia è un’azione negativa e viceversa in
Inghilterra, quindi dipende dalle circostanze. Le azioni negative
sono dunque inventate dagli esseri umani, non sono condizioni
naturali.